Recensione a D. Di Cesare, Tortura, Bollati Boringhieri, Milano 2016

Tortura è l’ultimo lavoro di Donatella Di Cesare e non è che l’ultimo tassello di alcune grandi
battaglie civili e politiche, che l’autrice – da filosofa – con tanto coraggio porta avanti da alcuni
anni. Il volume sulla tortura è un lavoro di cui non possiamo non esserle grati. Non solo perché
è la prima riflessione filosofica sulla tortura, che ne mette in luce una politica, una fenomenologia
e un’amministrazione, ma anche perché la scrittura di un saggio del genere non può che essere
una scrittura dolorosa, una sorta di catabasi, evidente soprattutto nella sezione intitolata
«amministrazione della tortura» (pp. 149-200), che non lascia fuori nulla: dai crimini internazionali
alle torture made in Italy, dalle efferatezze perpetrate durante gli anni di piombo al G8 di Genova,
dai morti in cella fino al recentissimo caso di Giulio Regeni, da Guantanamo ad Abu Ghraib.