Recensione a P. Gilbert, La terra e l’istante. Filosofi italiani e neopaganesimo, Rubbettino, Soveria Mannelli 2005

Il volume La terra e l’istante. Filosofi italiani e neopaganesimo, curato da Paul Gilbert, prende spunto e intende rispondere alla “sfida” lanciata da Salvatore Natoli, ovvero alla proposta, avanzata da questi nel suo libro I nuovi pagani (il Saggiatore, Milano 1995), di «una lettura del cristianesimo come momento storico di grandissima importanza per l’Occidente, ma oggi superato» (cfr. La terra e l’istante, cit., p. 6); un’analoga intenzionalità ermeneutica “riduttrice” nei confronti del cristianesimo è rinvenuta da Gilbert (e dagli studiosi che per l’occasione si sono raccolti attorno a lui) in filosofi come Severino, Vattimo, Galimberti, Cacciari, i quali dunque, pur nell’evidente diversità che ne specifica i rispettivi profili e percorsi di ricerca, sono accomunabili sotto l’etichetta di filosofi “neopagani”.