Husserl in Italia (1955-1967)

Scopo del contributo è offrire una ricostruzione, storica e problematica, della ricezione di Husserl in
Italia tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, quando fiorì quella «seconda ondata di studi husserliani» che, guidata da Enzo Paci e da una nutrita cerchia di altri studiosi, si caratterizzò soprattutto per l’applicazione dello schema dialettico hegeliano alla fenomenologia. Tale applicazione, tuttavia, non esaurisce l’ampiezza delle opzioni interpretative in campo: si mostreranno le linee di divergenza da essa e l’originalità delle singole elaborazioni, il cui insieme viene a costituire un quadro ricco di problemi teoretici, non solo interni
all’esegesi fenomenologica ma anche peculiari del filosofare italiano di quegli anni.