Recensione a C. Gnoli, C. Scognamiglio, Ontologia e organizzazione della conoscenza, Pensa Multimedia, Lecce 2008

Il volume di Gnoli e Scognamiglio, corredato da un’ampia ed articolata introduzione di Roberto Poli, fornisce un’agile presentazione dell’ontologia applicata all’organizzazione della conoscenza sotto il duplice profilo della ricognizione storica (nel capitolo redatto da Scognamiglio, Ontologia filosofica e ontologia applicata) e dei molteplici programmi applicativi (nel capitolo ad opera di Gnoli, L’organizzazione della conoscenza e i suoi fondamenti). Si tratta di uno studio su un settore di particolare interesse pratico oltre che teorico, basti pensare alla vasta applicazione incontrata dai modelli di organizzazione della conoscenza nelle biblioteche o, più recentemente, sul web: il pregio del libro consiste proprio nel gettare una luce sistematica su fenomeni che ci vedono oggi più che mai utenti familiari, ma che sono rimasti spesso oscuri nel loro funzionamento ai non-specialisti; dal punto di vista strettamente teorico, il volume fornisce nel contempo, apparendo peraltro in un momento di fervida riscoperta della tematica ontologica in un’ottica interdisciplinare e non più puramente teoretica, non solo uno sguardo d’insieme sullo stato attuale della disciplina ma anche una proposta ontologica peculiare, a partire dal presupposto – come scrive Poli nell’Introduzione – che «tutte le scienze, nessuna esclusa, siano governate dallo scopo di afferrare le leggi dei fenomeni che costituiscono gli ambiti di realtà di cui si occupano. Da questo punto di vista, ogni scienza ha una naturale inclinazione ontologica. L’ontologia stessa, diventa allora il quadro sintetico che aiuta a unificare, sintetizzare, i risultati delle scienze» (p. 14).