Della fondazione e della sua (supposta) inattualità in filosofia

Lo scritto di Roberto Frega, occasionato da un dialogo epistolare con Francesco Saverio Trincia, è una riflessione concernente alcune questioni di filosofia politica, in particolar modo quella della necessità o meno di ricorrere in questo ambito filosofico al concetto di fondazione stricto sensu. L’autore, che condivide molte argomentazioni di Trincia e che si è sentito fortemente sollecitato dalla proposta di questi di mettere il conflitto tra individui al centro dell’interesse politico, senza timore e senza la tentazione di esorcizzarlo, non condivide, invece, lo sforzo di dar conto mediante una fondazione filosofica della concezione liberale che a quella centralità tenga fermo. Nella disamina di Frega, il punto critico è rappresentato dal carattere di assolutezza che la fondazione filosofica fa valere. All’assoluto concepito in termini di struttura logico-universale, l’autore contrappone una “giustificazione razionale”, nel tentativo di soddisfare l’esigenza di sottrarsi al relativismo, ma anche di garantire alla teoria politica un aggancio storico che egli sente imprescindibile.