Dalla metafisica alla filosofia del dialogo. Guido Calogero interprete di Aristotele

Ai fondamenti della logica aristotelica, Guido Calogero aveva dedicato la tesi di laurea in filosofia, seguita da Giovanni Gentile. Pubblicata in volume nel 1927, quella ricerca rimase, per molto tempo, al centro delle meditazioni del filosofo romano. La tesi principale del libro, relativa alla presenza di due logiche in Aristotele, quella del nous e quella della dianoia, entrò presto in un difficile rapporto speculativo con la critica che, negli stessi anni, Calogero aveva formulata dell’attualismo gentiliano e, in generale, della “filosofia del conoscere”. Ma il principio del nous, colto attraverso la giovanile indagine aristotelica, rimase operante nel suo pensiero successivo, sia nelle Lezioni di filosofia che nell’elaborazione di una “filosofia del dialogo”. Il confronto teoretico con la filosofia di Aristotele proseguì, dunque, senza interruzioni, e il principio che Calogero vi aveva enucleato, quello del nous, cercò variamente di conciliarsi con l’altro principio, quello della soggettività, che proveniva dall’attualismo.