Recensione a P. Rossi, C. A. Viano (a cura di), Le città filosofiche. Per una geografia della cultura filosofica italiana del Novecento, Il Mulino, Bologna 2004

Come ricordano i due curatori nell’Introduzione, il convegno mirava a ricostruire gli indirizzi filosofici affermatisi nelle varie sedi universitarie prese in considerazione (si tratta delle facoltà filosofiche di Torino, Milano Statale e Cattolica, Padova, Genova, Bologna, Pisa e Firenze, Roma e infine Napoli) nel periodo compreso all’incirca tra gli anni del Fascismo la fine degli anni Sessanta, sottolineando come le varie scuole filosofiche si siano costituite nelle loro specificità da un lato in stretta connessione con il contesto culturale urbano di riferimento e dall’altro in sostanziale contrapposizione con la filosofia idealistica di matrice hegeliana che, attraverso i pensieri di Croce e Gentile, aveva ampiamente permeato la cultura accademica italiana imponendo il proprio programma filosofico. I vari saggi mettono in luce questa dinamica evidenziando come nei decenni centrali del XX secolo si sia prodotta una tensione tra il programma filosofico nazionale improntato all’idealismo e gli orientamenti filosofico- culturali delle realtà accademiche locali, per l’affermazione dei quali sono stati determinanti sia le tradizioni preesistenti nelle varie facoltà, sia i modi di questa reazione all’idealismo. L’attenzione è pertanto rivolta essenzialmente al contesto culturale delle varie città e facoltà ed alla loro specificità filosofica: essi testimoniano che, nonostante il programma filosofico unitario imposto dall’idealismo, la filosofia trovava nelle varie università articolazioni diverse e ben radicate, che non si riducevano al solo idealismo.