Recensione a G. Agamben, Il fuoco e il racconto, edizioni nottetempo, Roma 2014

La scorsa estate Giorgio Agamben – filosofo che ormai non ha più bisogno di presentazioni –
ha ripetuto un suo gesto caratteristico il cui primo esempio risale al lontano 1977, anno in cui
pubblica una prima raccolta di brevi testi editi e inediti dal titolo Stanze. La parola e il fantasma nella
cultura occidentale
(Einaudi, Torino). Anche Il fuoco e il racconto – miscellanea di dieci piccoli interventi di cui la maggior parte inediti – nasce dall’esigenza di raccogliere in un piccolo saggio schegge di un pensiero che si presenta sin dai suoi primi passi in vesti editoriali sempre frammentarie.